Le missioni

Suore Riparatrici Del Sacro Cuore

VENEZUELA

 

  L’alba del 6 agosto 1952 segnò lo schiudersi di nuovi orizzonti per l’Istituto delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore.

Sotto l’incantevole cielo di Napoli, una nave sciolse i suoi ormeggi, drizzando la prua verso terre lontane del nuovo mondo. A bordo, tra scene di straziante dolore di gente costretta ad emigrare, rifulgeva un manipolo di giovani suore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Erano le prime dieci Riparatrici, che rispondevano all’appello missionario in terra di Venezuela, chiamate dal Nunzio Apostolico sua Ecc.za Mons. Armando Lombardi.

   Sin dai loro primi giorni di permanenza a bordo, erano divenute i fili di unione tra la pluralità dei vari passeggeri. Nessuno sapeva più fare a meno della presenza delle giovani consacrate, dalle quali emanava la gioia di chi si vota interamente a Dio. Perfino l’equipaggio ne era conquiso, e quando, dopo diciotto giorni, la nave approdò in Venezuela, nel porto di Guajra, il capitano era visibilmente commosso, per la prima volta in vita sua, come confessò, al pensiero di perdere una così cara, insolita compagnia.

   Erano andate a prelevarle  alcune Suore Salesiane inviate dal Nunzio Mons. Lombardo.

Dopo pochi giorni fu loro assegnata la sede di missione: quattro Suore in Jaritagua (Edo Yaracuj), suor Gilberta Emma, superiora, suor Nicolina Rubortone, suor Diana Di Donato, suor Fausta Follo, e sei nella zona periferica più abbandonata di Guanare (Edo. Portuguesa): suor Emidia Macrina superiora, suor Annamaria Viccaro, suor Gesualda La Marca, suor Serafica Nargi, suor Susanna Varano, suor Nazarena Del Donno.

   Tra fratelli meticci, sorgevano così due primi focolari di luce. La carenza di cibo materiale nei primi giorni, per mancanze di gas e di energia elettrica corroborò maggiormente il loro spirito missionario da cui sgorgarono ben presto piani concreti di lavoro.

   Fu presto istituita una Scuola Materna ed Elementare, che ebbe una grande affluenza di alunni, si facevano visite di cortesia alle povere abitazioni e il catechismo nelle campagne. Dopo poco tempo i ragazzi avevano acquisito l’abitudine  di camminare vestiti per le strade.

   In poco tempo si guadagnarono la fiducia e la benevolenza dei poveri e anche delle autorità civili e religiose, che fecero insistenti inviti all’Istituto   per aprire altre Case.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In alto da sinistra:

 

Suor Diana Di Donato

Suor Gilberta Emma (vicaria gen. dal 1964 al 1982 e Sup. Gen. dal 1982 al 2006).

Suor Nazarena Del Donno

Suor Nicolina Rubortone

Suor Serafica Nargi

Suor Fausta Follo

Suor Gesualda La Marca

 

 

In 1° piano da sinistra:

Suor Anna Maria Viccaro; Suor Susanna Varano; Suor Emidia Macrina

· Venezuela (1952)

· Filippine (1978)

· Colombia (1986)

· India (1990)

· Argentina (1993)

E così nel 1953 fu aperta una casa a Valencia, che, oltre ad avere le Scuole, ha un Educandato interno di duecento ragazze.

Il 1 febbraio 1958 si apriva la casa in Caracas: il S. Cuore appagava così un vivo desiderio del Consiglio generalizio e delle Suore che già operavano in Venezuela: di avere un punto d’appoggio proprio nella Capitale. Le vie misteriose della Provvidenza facevano, dunque, andare in pellegrinaggio a Coromoto una pia Signora, la quale era già in trattative con Suore di altra Congregazione per prepararle ad un convitto femminile, per fanciulle povere. Costei ebbe così buona impressione delle Suore Riparatrici, da invitarle subito ad accettare la direttiva dell’opera assistenziale da lei patrocinata. All’inizio le Suore abitarono in una villetta alquanto insufficiente per le attività svolte, nonostante che gli alunni non fossero un gran numero.

   A distanza di due anni ci fu un incremento impensato: il numero delle assistite salì rapidamente e vennero ospitate un centinaio di bambine, per le quali si adibì una villa grande e comoda. Frattanto era già pronto il suolo per costruire la sede propria dell’Opera. Così il 15 aprile 1962 veniva benedetta la prima pietra dell’erigendo Collegio, costruito poi a complete spese di una benemerita signora del luogo. L’edificio comprendeva 100 posti letto, cinque aule scolastiche, camerette per le Suore, e altri ambienti disponibili per l’ospitalità in caso di bisogno.

1955

Uno dei primi gruppi

VENEZUELA

 

  L’alba del 6 agosto 1952 segnò lo schiudersi di nuovi orizzonti per l’Istituto delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore.

Sotto l’incantevole cielo di Napoli, una nave sciolse i suoi ormeggi, drizzando la prua verso terre lontane del nuovo mondo. A bordo, tra scene di straziante dolore di gente costretta ad emigrare, rifulgeva un manipolo di giovani suore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Erano le prime dieci Riparatrici, che rispondevano all’appello missionario in terra di Venezuela, chiamate dal Nunzio Apostolico sua Ecc.za Mons. Armando Lombardi.

   Sin dai loro primi giorni di permanenza a bordo, erano divenute i fili di unione tra la pluralità dei vari passeggeri. Nessuno sapeva più fare a meno della presenza delle giovani consacrate, dalle quali emanava la gioia di chi si vota interamente a Dio. Perfino l’equipaggio ne era conquiso, e quando, dopo diciotto giorni, la nave approdò in Venezuela, nel porto di Guajra, il capitano era visibilmente commosso, per la prima volta in vita sua, come confessò, al pensiero di perdere una così cara, insolita compagnia.

   Erano andate a prelevarle  alcune Suore Salesiane inviate dal Nunzio Mons. Lombardo.

Dopo pochi giorni fu loro assegnata la sede di missione: quattro Suore in Jaritagua (Edo Yaracuj), suor Gilberta Emma, superiora, suor Nicolina Rubortone, suor Diana Di Donato, suor Fausta Follo, e sei nella zona periferica più abbandonata di Guanare (Edo. Portuguesa): suor Emidia Macrina superiora, suor Annamaria Viccaro, suor Gesualda La Marca, suor Serafica Nargi, suor Susanna Varano, suor Nazarena Del Donno.

   Tra fratelli meticci, sorgevano così due primi focolari di luce. La carenza di cibo materiale nei primi giorni, per mancanze di gas e di energia elettrica corroborò maggiormente il loro spirito missionario da cui sgorgarono ben presto piani concreti di lavoro.

   Fu presto istituita una Scuola Materna ed Elementare, che ebbe una grande affluenza di alunni, si facevano visite di cortesia alle povere abitazioni e il catechismo nelle campagne. Dopo poco tempo i ragazzi avevano acquisito l’abitudine  di camminare vestiti per le strade.

   In poco tempo si guadagnarono la fiducia e la benevolenza dei poveri e anche delle autorità civili e religiose, che fecero insistenti inviti all’Istituto   per aprire altre Case.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In alto da sinistra:

 

Suor Diana Di Donato

Suor Gilberta Emma (vicaria gen. dal 1964 al 1982 e Sup. Gen. dal 1982 al 2006).

Suor Nazarena Del Donno

Suor Nicolina Rubortone

Suor Serafica Nargi

Suor Fausta Follo

Suor Gesualda La Marca